Ripercorrere insieme a degli amici, quel sentiero dopo anni per andare a vedere quel larice secolare di cui tanto si parlava, è stato per me un tuffo nell’infanzia. Ritrovarmi poi in quella radura davanti a quell’albero maestoso, è stata un’emozione che per giorni non riuscivo a togliermi dalla mente, finchè un giorno decisi di tornare in Val Mias da sola. Nel silenzio assoluto del bosco, ricordai quei momenti trascorsi in quei luoghi con mia nonna. L’idea di scrivere una fiaba mi è venuta quasi spontanea, e ogni passeggiata che facevo nei boschi in solitaria, stimolava la mia fantasia e appunto dopo naque la fiaba di Harluk. Da sempre curiosa della cultura scandinava sugli gnomi, e carnica sugli sbilf, sono convinta che non bisogna mai far morire il bambino che c’è in ognuno di noi come scrisse anche il famoso Axel Murhte: “Sono molto meravigliato di sapere che c’è gente che non ha mai visto uno gnomo, non posso fare a meno di provare compassione per costoro”. L’idea di far conoscere i sentieri e la magia dei boschi ai bambini, mi è venuta dopo aver scritto Harluh e la finestra nell’albero.
Annalisa Cappellari
La fiaba di Harluk le del larice secolare, un libro di Annalisa Cappellari. Harluk è un folletto che domina la valle dove si trova un secolare larice, uno dei più vecchi e grossi del bosco. Un sentiero da fiaba quello proposto da Annalisa Cappellari a Forni di Sopra. In un libro, “Harluk e la finestra nell’albero”, editore Moro da Tolmezzo (9.50 euro), l’autrice fornese propone la fiaba di Harluk e del larice secolare di Valmias.
Annalisa racconta la sua fiaba, legata a ricordi di quando bambina si recava con la nonna in quei prati ora fagocitati dal bosco e dall’abbandono del territorio da parte dell’uomo. Si racconta di Harluk, il folletto che domina la valle Valmias, dove si trova il secolare larice, recentemente ritornato alla cronaca, uno dei più grossi e antichi della zona, che vanta circa mezzo millennio di vita con una circonferenza, alla base di 6.5 metri.
Una riscoperta di una zona che sino alla fine degli anni ‘70 era dominata da prati e pascoli, ma che negli ultimi decenni si è ricoperta di un fitto bosco che ha cancellato gran parte dei sentieri. Da un paio di anni il vecchio larice è tornato a far parlare di sé, ammaliando anche Annalisa Cappellari. La curiosità e la nostalgia l’hanno fatta risalire quei sentieri, da località Masaroul su verso Cuol Boscon, La Val Sampania, Pedilegn e Valmias, dove appunto si trova quel maestoso larice che ha fatto riscoprire in Annalisa “il bimbo che c’è in noi.”
Da qui la fiaba di Harluk, il folletto che le ispiravano quei luoghi della sua infanzia, e la voglia, assieme al marito Antonio, per tutti Toni Ros, e al Cai, di riproporre la sua storia e quel vecchio sentiero, che in poco più di un’ora dall’abitato di Ingravideit porta al gigantesco larice. Copertina di Angelo Cella, disegni e correzione bozze di Luca e Daisy, figli di Annalisa che nelle domeniche estive incontrerà a Forni di Sopra i lettori autografando la sua opera.
Recensione tratta dal sito web: www.altofriuli.com
Per acquistare il libro rivolgersi direttamente all’autrice 0433 88245 oppure, a Forni di Sopra, presso: l’edicola Gino Grillo in Via Cadore, negozio di articoli da regalo Cridola in Via Nazionale, Hotel Posta in Via Nazionale, Hotel Davost in località Davost.
Come arrivare all’albero:
Il truoi di Harluk (Larice Gigante)
DISLIVELLO 326 m
QUOTA MINIMA E MASSIMA 974 m – 1300 m
DIFFICOLTÀ T = Turistico
CARATTERISTICHE Mulattiera, sentiero
TEMPO/KM 1 ora – 2 km
PERIODO CONSIGLIATO Tutto l’anno, in inverno anche per racchette da neve
ACCESSO Località Massaroul (Forni di Sopra)
NOTE Il Larice ultra secolare ha ispirato la recente favola “Harluk e la finestra nell’albero” di Annalisa Cappellari (Ed. Moro, Tolmezzo, 2008).
La partenza avviene dalla Località Massaroul (974 m). Alla sinistra orografica del guado sul Torrente Agozza, si imbocca l’evidente mulattiera che si inerpica nel bosco misto di abeti e faggi secolari, fino alla Località Val di Daguossas. Da qui prestare attenzione al sentiero che volta a destra e porta ad una palude. Salire il costone a fianco di baite e ruderi, fino a raggiungere il secolare Larice ben protetto e nascosto dalla circostante vegetazione.
Descrizione del percorso tratta da:
Club Alpino Italiano (CAI)
Sezione di Forni di Sopra
Via Nazionale, 206 – 33024 FORNI DI SOPRA (UD)
tel. 339/2194405
email: fornidisopra@cai.it – web: www.caiforni.it
orario di apertura sabato: 17:00 – 19:00