ANELLO DI FORNI
In questo itinerario sentieri e mulattiere sono stati opportunamente ripuliti, segnalati, raccordati fra di loro fino a costituire un vero e proprio anello che racchiude al suo interno il paese di Forni, snodandosi per complessivi 18 Km. ca. fra le quote di 830 m. slm e 1200 m. slm. Naturalmente c’è la possibilità di percorrere anche solo alcune parti dell’anello, viste le continue opportunità di collegamento con il centro abitato o la viabilità pubblica.
E’ stato quindi immaginato un ipotetico fiore i cui petali trovano quale punto comune il centro del paese.
La descrizione di seguito riportata, abbinata alla cartina topografica, permette di sfruttare al meglio questa opportunità che il Consorzio offre a tutti coloro che non si sentono in grado di affrontare escursioni più impegnative. Pur con l’ausilio di questa guida, della segnaletica e della cartina, sono necessari comunque un minimo di pratica di montagna e di orientamento .
Descrizione dell’itinerario
a) Dall’abitato di Vico a Misiei – dislivello mt. 103 — km. ca.3
Quale punto di partenza abbiamo scelto l’abitato della frazione di Vico ed esattamente la Località (Crous) da dove si diparte, di fronte ad una cappellina, la carrareccia (via Chianeit) verso la M.ga Varmost con relative indicazioni (n. 207) .
La seguiamo per c.a 500 m. fino ad incrociare, in corrispondenza delle vasche dell’acquedotto comunale in località (Stalâs), il primo indicatore di direzione che ci invita a piegare a sinistra .
Dopo l’attraversamento di un torrentello (Rio Pursîl) incrociamo la seggiovia e la pista da sci che seguiamo per alcune centinaia di metri, quindi, deviando dalla pista verso sinistra lungo un sentiero quasi pianeggiante fra i boschi di abeti e caratteristiche infossature del terreno, raggiungiamo in breve la località (Pràdas) dove facciamo la prima sosta presso un gruppo di casolari. Qui possiamo dissetarci alla sorgente e godere di uno stupendo panorama dei gruppi montuosi dei Monfalconi e del Cridola che ci appaiono di fronte , al di là del Tagliamento.
Riprendiamo il cammino passando davanti al maggiore degli edifici quindi, seguendo la segnaletica, ci inoltriamo per un tratto nel bosco sovrastante la SS 52 carnica che intravediamo fra i rami ed in pochi minuti raggiungiamo la splendida spianata di (Misiei) con al centro una caratteristica costruzione rurale. Questa era l’abitazione estiva del compianto Giovanni CAPOSASSI, valente botanico autodidatta e coautore di un pregevole volume sulle piante officinali della zona.
Da (Misiei) in pochi minuti possiamo scendere verso la statale e quindi ritornare in paese (2.5 Km) eventualmente utilizzando la (Strada Vecia) descritta più avanti in alternativa all’asfalto .
Se invece vogliamo proseguire…
b) Da (Misiei) all’Albergo Cridola
Riprendiamo la via ribadendo le considerazioni riguardanti il panorama fatte in precedenza e, dopo aver attraversato il (Rio Misiei), oltrepassiamo in (Località Clapuniei) un’altro edificio rurale ed iniziamo la salita verso (Glorion) che è l’ unica di un certo impegno di tutto l’itinerario e che ci porta verso la quota più rilevante di tutto l’anello: i 1202 m. di (Somaplana).
Nei pressi di alcuni rustici di cui uno purtroppo ridotto a rudere, la segnaletica ci propone la possibilià di deviare dal nostro itinerario verso la M.ga Varmost che possiamo raggiungere in circa un’ oretta di cammino. Il sentiero, non numerato ma comunque ben segnalato, si snoda fra splendidi faggeti fino alla stazione della Sciovia Curnut e quindi segue la pista di sci fino alla M.ga Varmost. Nei pressi della Malga, nei mesi estivi, sono in funzione il Ristorante e la Seggiovia per chi, stanco, vuole giungere a valle senza faticare ulteriormente .
L’anello prosegue sempre verso Nord-Ovest lungo i prati pianeggianti ed a tratti paludosi di (Poas) fino a giungere al grosso complesso della Colonia Alpina ODA .
Dalla Colonia il nostro anello inizia il “ritorno” verso il paese indirizzandoci verso Sud. Raggiungiamo in pochi minuti di strada la SS 52 nei pressi dell’Albergo CRIDOLA. Siamo a ca. 4 Km dal paese.
Se qualche amico ci è venuto incontro con la macchina possiamo considerare conclusa la gita, se invece vogliamo proseguire ….
c) Dall’Albergo Cridola a Forni
Attraversiamo la SS 52 e prendiamo ancora verso Sud. La mulattiera scende verso il gruppo di abitazioni della (Ropa) che superiamo raggiungendo l’opera di presa dell’Enel. Tale opera raccoglie normalmente tutte le acque del Tagliamento ed affluenti facendole confluire nel bacino idroelettrico di Sauris.
Attraversato il greto, nei pressi della guardiola di servizio alla presa, la segnaletica ci offre un’altra opportunità. Quella di imboccare la pista forestale ricavata sulle sponde del Torrente Fossiana sino a raggiungere in un’oretta il sentiero 341, vale a dire la via di collegamento fra il Passo Mauria ed il Rifugio GIAF.
Siamo nei pressi del noto locale “Polenta e Frico” a (Nuoitas). Lo superiamo e dopo pochi metri di strada asfaltata affrontiamo verso sinistra un tracciato aperto nella vegetazione del greto del Tagliamento che attraversiamo ed in pochi minuti arriviamo nei pressi del (Puont dai Fasoi) e quindi (ta las Sentas). Tale località, a ca. 3 Km. dal paese, è il punto in cui dalla Statale si diparte la carrareccia di accesso al Rifugio Giaf. La seguiamo per ca. 400 m. fino al ponte sul Tagliamento. Lasciamo per ora ad altri la via del Rifugio ed i numerosi itinerari che da esso si dipartono visto che ormai il ns. obiettivo è il paese. Dal ponte, verso EST, inizia la così detta (Strada vecia). Questo viottolo era anticamente la via di comunicazione principale verso la Mauria e viene attualmente utilizzato come viabilità agricola, turistica e forestale d’estate, come pista di fondo durante l’inverno. Riattraversiamo sulla briglia-guado il (Rio Misiei) già citato in precedenza e ci ritroviamo al punto di incrocio con la fine del tratto a). Oltrepassiamo (Cjandarens) ed il caratteristico tratto alberato, quindi, seguendo la sponda sinistra del Tagliamento, arriviamo in poco tempo ad intravedere le prime case di (Cuol da la Cjaras). Siamo in paese.
Variante…
Per ritornare in paese dal ponte sul Tagliamento sulla strada del Giaf, anzichè seguire la sinistra idrografica del Tagliamento stesso, si prosegue per un centinaio di metri lungo la strada sino ad incrociare verso sinistra una pista forestale. Da qui, la località è denominata (Riù Ciapilan), inizia la parte di pista di fondo che costeggia la sponda destra del Tagliamento. Tale sponda è molto più ombreggiata dell’altra e va percorsa lungo l’alveo fino alla loc. Pocagneit dove la segnaletica ci invita a salire leggermente. Molto suggestivo è ora il tratto in mezzo ad un bel bosco sino ai fienili (Soraruoi). Da qui si può scendere subito al paese che nel frattempo si è presentato alla nostra vista attraversando il ponticello del Sirai oppure proseguire verso Sud come da descrizione del successivo punto d).
d) Da (Santaviela) a (Stinsans)
Da (Santaviela) – partenza impianti Varmost – raggiungiamo, tenendoci a valle del parcheggio, il caratteristico ponte in legno del (Sirai) che collega le due sponde del Tagliamento nel suo punto più stretto. Attraversatolo, ci inerpichiamo per un breve tratto lungo il sentiero che porta ai casolari di (Soraruoi). Qui incrociamo una comodissima mulattiera (vedi variante) utilizzata pure come pista forestale che, percorsa in direzione sud-est ci permette in pochi minuti di affacciarci sull’ampia spianata erbosa di (Davost) attraversata dalle piste di sci e contornante come un verde abbraccio la zona sportiva di Forni. Nei pressi dei campi sportivi affrontiamo decisi la strada di (Palas) seguendo l’indicazione per il Rifugio F.Pacherini (N.362). La strada bianca, chiusa al traffico veicolare, costituisce una stupenda passeggiata che si inoltra per ca. 2.5 Km in un bosco di pini ed abeti, allontanandosi lentamente dal paese e dalle sue frazioni Cella ed Andrazza, dominate dalle imponenti moli del (Clap Savon) e di Rancolin (Narculin).
Dove la strada si trasforma in mulattiera (in prossimità di un’area di sosta attrezzata), lasciamo ai più accaniti la via del Rifugio Pacherini e prendiamo a sinistra (Est) per un comodo sentiero che scende inizialmente in un bel bosco di faggio. Seguendo quindi le sponde del torrente (Dria) raggiungiamo il Tagliamento nei pressi della piccola centrale idroelettrica alimentata dal succitato torrente. Siamo nel punto più basso dell’intero anello. Qui abbiamo varie possibilità di scelta:
I “già stanchi” in 10 minuti di strada asfaltata possono raggiungere la frazione di Andrazza.
Per chi ha previsto una camminata impegnativa c’è l’opportunità di proseguire verso Sud lungo la sponda destra del fiume Tagliamento verso (Piniei) e quindi risalire l’intera valle del Torrente (Ruodia) fino a (Rua) ed al (Passo Suola), per poi ridiscendere al Rif. Pacherini – sent. 368. Si tratta di un itinerario lungo e non sempre ben individuabile nel greto a causa delle piene primaverili e che presenta più avanti anche alcuni passaggi esposti; andrebbe dunque affrontato con adeguata prudenza.
Chi invece vuole proseguire lungo l’anello, oltrepassando il ponte può prendere, sempre verso Sud, la mulattiera che inizia nei pressi di un fabbricato e fiancheggia per un buon tratto la sponda sinistra del Tagliamento, per poi piegare ad est, guadagnando quota verso (Sacuidic) e (Parulana) fino a giungere a Stinsans nei pressi del campeggio posto sulla statale ad 1 Km ca. dall’abitato di Andrazza.
e) Da (Stinsans) a Vico
Seguiamo per alcune centinaia di metri (Nord Ovest) la Statale fino all’imbocco, verso destra, di una strada asfaltata che percorriamo per circa 1 km. raggiungendo la località (Masaroul), dove sono evidenti le piazzuole di un campeggio.
In alternativa si può attraversare il villaggio (STINSANS) partendo dall’incrocio sulla SS 52, seguendo indifferentemente una delle due strade che servono il Villaggio stesso sino alla loro ricongiunzione. Si prosegue quindi in salita lungo una carrareccia sterrata che in breve raggiunge l’acquedotto comunale. Da qui si diparte a destra un sentiero che non deve spaventare per la ripidezza in quanto è assai breve e raggiunge ben presto una comoda pista forestale. La si percorre verso sinistra in leggera discesa fino a raggiungere la già citata località (MASAROUL)
Attraversato il Torrente (Guosa) Agozza, poco oltre il guado, lasciamo la strada che prosegue scendendo verso (Tintâi) e Cella e ci avviamo alla conclusione del nostro Anello. Nei pressi di alcune costruzioni, troviamo a destra il sentiero che dopo un breve tratto a gradoni risale verso Nord, fra boschi e prati, portandoci in pochi minuti a (Tiviei). Un vasto pianoro erboso si presenta ai nostri occhi quale splendido balcone sulla valle sottostante. Oltrepassiamo alcuni rustici sino ad incrociare la mulattiera che a destra sale alla Malga Montemaggiore (N. 210)
Da qui, svoltanto a sinistra, sulla strada asfaltata, possiamo scendere in un attimo in paese verso (Polvirâra) e Vico oppure verso (Sorapiêra — Tintai) – Cella, sicuramente appagati da una gita bellissima, poco faticosa, ma remunerativa come una grande escursione …
A questo punto si affronta un’ulteriore tratto che appagherà la mezzoretta di cammino in più.
Ci si incammina per la strada forestale di recente tracciatura, il cui avvio è a sinistra rispetto al citato sentiero n. 210, lasciando alle spalle i casolari di Tiviei. Dopo un breve tratto in leggera salita imbocchiamo sulla nostra sinistra il sentiero appositamente battuto. Attraversiamo il sentiero sui prati di (Cià di Taiâra) ed iniziamo la discesa per la mulattiera fino alla località di (Soraviniei). Ci troviamo a quota mille e da qui abbiamo due possibilità:
Continuando la discesa, ora sui prati, si arriva in breve tempo in paese, sbucando, dopo aver attraversato il rio (Soraviniei), su un caratteristico ponticello in via (Tiviei).
Proseguendo sulla nostra destra lungo il tratto pianeggiante segnato dalla condotta Enel ci portiamo in poco tempo, dopo aver attraversato un boschetto, in una delle zone più panoramiche della vallata. Fermiamoci un momento per contemplare il meraviglioso paesaggio che si presenta dinanzi a noi. Proseguiamo la passeggiata sino all’ incrocio della condotta con il sentiero CAI 209 che porta alla malga (Tragonia). Svoltanto a sinistra si inizia la discesa che in pochi minuti porta in paese, a Vico, nei pressi del torrente (Tolina).
Nelle escursioni in montagna si deve tener conto del grado di difficoltà. Prima di avventurarsi il consiglio è quello di rivolgersi alle persone che conoscono il territorio.
INDIRIZZI UTILI:
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VIA NAZIONALE 206 – 33024 – FORNI DI SOPRA (UD)
Tel 339/2194405
E-mail: fornidisopra@cai.it
Sito web: www.caiforni.it
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STAZIONE FORESTALE DI FORNI DI SOPRA
via Vittorio Veneto n.5 – 33024 Forni di Sopra UD
Tel 0433-88079
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