Forni di Sopra e il patrimonio faunistico del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane è molto ricco: ciò dipende soprattutto dalla variabilità ambientale di questa fascia alpino-montana e dalla scarsa antropizzazione del territorio. Il Parco ospita popolazioni stabili di: camosci, caprioli, marmotte, galli cedroni, galli forcelli, cervi ed una consistente colonia di stambecchi in continua espansione. Segno dell’elevato grado di naturalità dell’ambiente del Parco è la densità di popolazione dell’aquila reale; in ogni vallata si stima la presenza di una coppia nidificante.
Il Centro Visite Forni di Sopra ospita la Mostra “La vegetazione del Parco” Il percorso espositivo conduce il visitatore attraverso i diversi aspetti della vegetazione delle Dolomiti Friulane; si inizia con le informazioni generali relative alla vegetazione degli ambienti montani per arrivare ai complessi ed importanti rapporti storici tra l’uomo e le piante. Sono inoltre presentati anche gli aspetti naturalistici più interessanti come gli adattamenti alle notevoli difficoltà ambientali, gli endemismi e le diverse forme con cui le piante si organizzano in comunità stabili. La struttura opera inoltre quale laboratorio didattico a carattere botanico, ospitando, tra l’altro, mostre temporanee relative ad erbe e funghi. All’ultimo piano della struttura è inoltre presente una sala convegni multimediale. Al Centro visite sono collegati il “Sentiero dei bambini” (itinerario naturalistico adatto a scolaresche e gruppi familiari) e “L’orto botanico” realizzato grazie ad un’iniziativa che ha visto coinvolti il Parco, il Consorzio delle Dolomiti friulane, il Comune e scuole di Forni di Sopra. A queste realtà si aggiungerà dalla primavera 2005 il “Percorso delle piante alimentari ed officinali”. Obiettivo di questo progetto è quello di conservare la memoria storica delle tradizioni legate alle colture autoctone, stimolare la conoscenza e offrire esempi pratici sull’uso produttivo delle erbe alimentari e officinali e contribuire alla valorizzazione turistica del territorio. Contenuti delle mostra:
1 – I BIOTOPI FLORISTICI Un grande mosaico vivente Il paesaggio montano si presenta come un complesso mosaico di comunità viventi differenziati. Ogni comunità occupa uno spazio più o meno ampio che viene detto biotopo. L’insieme dei biotopi floristici determina la fisionomia del paesaggio vegetale.
2 – LA VEGETAZIONE E L’AMBIENTE È costituita dall’insieme degli organismi vegetali che vivono in un determinato ambiente. In ambiente alpino la vegetazione viene modellata da fattori ambientali come l’altitudine, l’esposizione dei versanti, l’entità delle precipitazioni, la natura delle rocce e così via. Le forme della vegetazione Le caratteristiche di struttura e di sviluppo degli insiemi vegetali determinano la forma della vegetazione. La vegetazione può essere di tipo erbaceo, arbustivo o arboreo. Nel primo caso prevalgono i prati e i pascoli, nel secondo caso gli insiemi di cespugli e di arbusti, nel terzo caso i boschi e le foreste. La vegetazione delle dolomiti friulane Sulle montagne del parco la vegetazione comprende le tre forme strutturali più tipiche: prati e pascoli, arbusteti, boschi e foreste. A queste se ne aggiungono altre dovute alla particolare natura dell’ambiente e all’opera colturale dell’uomo. Nel primo caso si ha, ad esempio, la vegetazione pioniera di tipo rupestre; nel secondo caso si ha invece la vegetazione dei coltivi di fondovalle. I tipi di vegetazione Nel Parco delle Dolomiti Friulane prevale la vegetazione forestale. Nel contesto forestale di tipo boschivo più esteso è quello costituito prevalentemente o esclusivamente dal faggio (Fagus sylvatica). Il tipo principale della vegetazione presente è pertanto rappresentato dalla faggeta. L’altitudine e la vegetazione Al variare dell’altitudine cambiano i caratteri climatici dell’ambiente. In ambiente alpino ogni 100 m in più di quota corrisponde una variazione climatica di 3 gradi di latitudine. Ne consegue dunque che il clima e la vegetazione delle massime altitudini alpine sono assimilabili al clima e alla vegetazione della tundra artica. LA MUGHETA E IL PASCOLO ALPINO LA FAGGETA E IL BOSCO DI CONIFERE IL PRATO FALCIABILE E LE PINETE
3 – LE STAGIONI DELLA MONTAGNA Le stagioni, che nell’ambiente di pianura risultano corrispondenti alla durata fissata dal calendario astronomico, mutano decisamente la durata in relazione all’altitudine. I 250 giorni del periodo vegetativo proprio delle quote inferiori si riducono così a soli 70-100 giorni alle massime altitudini.
4 – LE SUCCESSIONI ECOLOGICHE I versanti detritici sono oggetto di una incessante opera di colonizzazione da parte delle piante. Le fasi di questo lungo e faticoso processo vengono dette successioni ecologiche. Le fasi sono sostanzialmente tre ed occupano un arco di tempo compreso tra i 20 ed i 50 anni.
5 – GLI ENDEMISMI Le specie floristiche endemiche vengono suddivise in gruppi geografici (endemismi orientali, endemismi insubrici, endemismi occidentali…) Nel territorio del parco sono presenti numerosi endemismi orientali e, tra questi, anche preziosi endemismi regionali. 6 – GLI ADATTAMENTI La flora dei ghiaioni La frugalità che consente alla tenace flora delle pendici detritiche di vivere e perpetuarsi in un ambiente tanto difficile deriva da particolari adattamenti che le varie specie hanno subito nel corso della loro evoluzione. Tra questi la riduzione delle superfici fogliari per limitare la perdita d’acqua per traspirazione, il notevole sviluppo dell’apparato radicale e la capacità di germinare negli strati bui e profondi del brecciaio. La flora delle rupi La roccia delle Alpi Meridionali, cui appartengono le Dolomiti Friulane, è di natura calcarea o calcareo-dolomitica. La morfologia delle montagne del parco è caratterizzata da pareti spesso sub-verticali e da rocce più o meno fittamente fratturate da perenni fenomeni di demolizione. L’ambiente rupestre è quindi caratterizzato da forti escursioni termiche, da assenza prolungata d’acqua e da estrema scarsità di substrato fertile.
7 – LE PIANTE D’USO ALIMENTARE E MEDICINALE L’impiego delle piante per la cura di avversità che affliggono la salute dell’uomo prende il nome di fitoterapia. Si tratta di una pratica antica quanto l’uomo, cresciuta con la cultura umana e profondamente radicata in essa. Le piante cosiddette officinali risultano descritte in trattati o raccolte in erbari da almeno 5000 anni. Anche la cultura popolare propria delle Dolomiti Friulane tramanda conoscenze che riguardano l’uso delle piante selvatiche.
PARCO NATURALE DOLOMITI FRIULANE Forni di Sopra (UD) Via Nazionale, 84 – tel. 0433.88056 – fax 0433.88580 e.mail: info@parcodolomitifriulane.it Official website: www.parcodolomitifriulane.it…